L'Antico Egitto era un luogo pieno di misteri, di riti sapientemente custoditi, di sacralità.
Ogni gesto era dettato da legami ancestrali con le origini di questa Terra meravigliosa.
Io e Martin cercheremo di scoprirne alcuni. Pronti a partire?
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VOLO D'UCCELLO - Città e abitazioni - Gli egizi avevano svariati nomi per indicare diversi tipi di insediamenti, tradotti a volte con "città". Le parole sobyt e mut venivano usate rispettivamente per "villaggio" e "grande città".
Tuttavia, anche se spesso i testi egizi di epoca più tarda sembrano usare questi termini molte iscrizioni risalenti all'Antico e al Medio Regno ne fanno un uso diverso, basato su fattori quali il rango e l'economia. Per esempio, nell'Antico Regno met potrebbe aver indicato una "città ordinaria, mentre un buor potrebbe essere stato un "centro del potere regio competente a riscuotere le imposte da un ut. Invece din pare che indicasse un luogo santo o di culto.
La maggior parte delle città erano situate all'interno o nei pressi di un territorio soggetto all'inondazione annuale del Nilo, perciò tendevano sempre a conservarsi peggio rispetto ai cimiteri del vicino deserto. Inoltre, a partire dall'era faraonica, il Nilo presso l'odierna Il Cairo si spostò via via verso est, distruggendo molti siti urbani del Medio Egitto. Gli insediamenti faraonici sono spesso sopravvissuti per il semplice fatto che erano situati per qualche motivo nel deserto e non nella valle.
L'insediamento urbano meglio conservato è el-Amarna (l'antica Akhetaten), la capitale costruita intorno al 1350 a.C. su un territorio vergine dal faraone Akhenaten.
Verso la fine del regno di Akhenaten, la maggior parte della popolazione tornò a Tebe e alla fine la città fu abbandonata. Fattori insoliti di questo genere indicano che el-Amarna è una fonte potenzialmente inattendibile per lo studio delle città egizie. La maggior parte delle abitazioni sono costruite con mattoni di fango, che venivano formati in stampi di legno rettangolari e lasciati essiccare al sole.
In questa immagine si può ammirare un modellino di una casa cittadina egizia!
Fra le abitazioni egizie riportate alla luce con più successo vanno menzionate quelle del villaggio di artigiani situato appena a est di Akhetaten. Il villaggio, sorge in una valle piatta rivolta a sud, bordata di pareti rocciose e circondata da una rete di antiche strade di pattugliamento, Si tratta di circa 62 case cinte da una muraglia squadrata; finora ne sono state riportate alla luce 40. Le mura di cinta e gli strati più bassi delle mura esterne sono in mattoni.
Tappa n.1 - Che tipi di case vi erano nell'Antico Egitto?
La vita doveva essere poco gradevole nel villaggio di Deir el-Medinah, dove vivevano gli operai delle tombe reali tebane. In origine c'era un'unica via con 10 case su un lato e un muro sull'altro lato. In seguito il villaggio si allargò fino ad arriva re a 70 case all'interno delle mura e 50 all'esterno. Questo villaggio fu abitato per tre secoli. Vicino sono le tombe e le cappelle degli artigiani.
Le case erano modificate secondo la necessità del le singole famiglie. Sulla parete era dipinta un'immagine del dio Bes e nei muri erano ricava te tre nicchie dove si mettevano le statue e le offerte per le divinità della casa. Il cortile esterno veniva probabilmente usato come cucina; e c'erano delle cantine per le provviste.
Gli uomini non facevano ritorno ogni sera, ma dormivano in rifugi vicino alle tombe, facendo ritorno a casa ogni dieci giorni. Esistono molti papiri e ostraca che ci possono aiutare a comprendere la vita di questi operai e delle loro famiglie. Gli uomini, a seconda del loro lavoro, erano divisi in due gruppi, a capo di ognuno dei quali era un capo-squadra, un suo sostituto e uno o più scribi. Di tanto in tanto il visir o uno dei suoi ufficiali visitava il sito per constatare il progredire dei lavori.
La paga era costituita da viveri, in genere grano. dato alla fine di ogni mese. Sotto Ramesse III in questo villaggio vi fu il primo sciopero della storia, per il ritardo nel pagamento.
Quando la forza lavorativa non era più necessaria, i siti venivano abbandonati. Nel tempo, questi caddero in rovina, ma furono ricoperti dalla sabbia che le ha conservati.
Altre testimonianze sulla vita dei villaggi provengono dagli oggetti ritrovati nelle tombe. Durante il Medio Regno vennero sepolti modellini di case rurali in miniatura.
Nell'antico Egitto, la maggior parte delle città e dei villaggi sorse a intervalli regolari lungo il corso del fiume. I villaggi crescevano a grappolo vicino alle città e si sviluppavano senza un piano, con le case attaccate le une alle altre. Reticolati di strette vie dividevano i blocchi delle case. Questi villaggi erano probabilmente molto simili a quelli costruiti negli stessi siti oggi.
Erano costruite con mattoni di fango e molte avevano un piano superiore con scale che portavano al tetto. Alcune stanze erano ricoperte con allegri colori come pitture gialle e rosse, le porte erano di legno. I lavoratori e le loro famiglie erano raggruppati a seconda del tipo di commercio o di lavoro manuale. Un'importante attività era la filatura, che veniva fatta sia dalle donne sia dagli uomini.
Tappa n.2 - E i ricchi? Vivevano in splendidi palazzi?
Dipende: le case del ricchi erano spaziose e circondate da alte mure.
Vi si entrava attraverso un portone dove vi era cui si trovava l'alloggio del guardiano.
Vi era vicino un piccolo tempio e un altare ad uso famigliare.
Un passaggio portava alla casa che aveva al centro una vasta sala, col soffitto dipinto, retto da colonne deliziose. Quasi all'altezza del soffitto si aprivano molle piccole finestrelle con sbarre verticali per dare aria agli ambienti.
Contro un muro vi era una bassa piattaforma ove la gente si sedeva su stuoie ( una specie di poltrone e sofà ante litteram) o su bassi sgabelli.
Una scala saliva dalla sala al terrazzo ombreggiato dove la famiglia poteva godere il fresco nelle ore calde.
Davanti alla casa, una vasca circondata da vegetazione lussureggiante era riservata alla famiglia e agli ospiti. Entro le mura della proprietà vi erano stanze per la servitù e i dipendenti, scuderie, stalle, magazzini e granai. Vi era anche un pozzo che forniva acqua alla famiglia.
La Vita in Famiglia - "I bambini sono felici della nuova casa, hanno fatto amicizia con alcuni giovani garzoni che si prendono cura dei cavalli, così è possibile spesso vederli sui carri o nelle scuderie, Alle ragazze piace giocare a Senet (una specie di gioco di scacchi) vicino allo stagno. In questo momento stanno giocando sulla terrazza con le loro bambole di legno. A turno giocano ad impersonare Nefertiti e Akhenaton e le bambole sono le principesse. Hor, il funzionario del re, ritorna dal palazzo sente le voci delle ragazze che giocano mentre i ragazzi fingono di svolgere i lavori di casa: in realtà stanno disegnando dei cavalli! Il padre si sente felice nella sua nuova bella casa."
FARAONE AKHENATON
Tappa n. 3 - La Donna nell'Antico Egitto era sottomessa?
Le donne non costituivano un gruppo omogeneo all'interno della gerarchia della società egizia, perché il loro rango dipendeva da quello del padre e, dopo il matrimonio, del marito. Ma questo non significa che non avessero alcun diritto come individui. In altre società antiche la donna era inferiore all'uomo per legge e non poteva far ricorso alla giustizia senza un uomo che agisse in sua vece. La donna egizia invece non solo era uguale all'uomo di fronte alla legge, ma era anche autorizzata a comparire in tribunale senza essere accompagnata, come querelante, difensore o teste. Era responsabile delle sue azioni e autorizzata a rispondere davanti alla corte.
Poiché le donne potevano possedere o affittare proprietà per conto proprio, non tutte erano economicamente dipendenti dai mariti. Se il testamento non specificava altrimenti, l'intera prole, maschi e femmine, si spartiva l'eredità in parti uguali, e una figlia poteva acquisire una rendita notevole alla morte dei genitori.
Anche le mogli potevano ereditare ricchezze. Un papiro del tardo Medio Regno scoperto nella città della piramide di Kahun contiene il testamento di un sacerdote di nome Wah che lascia in eredità tutti i suoi beni alla moglie e alla famiglia e la moglie potrà disporne a proprio piacimento.
Che poteri aveva?
Una donna controllava un terzo del possedimenti che aveva in comune col marito e poteva disporre della sua proprietà personale come meglio credeva. Una certa Naunakhte, che visse durante la XX dinastia a Deir el-Medina, lasciò un testamento in cui diseredava quattro dei suoi otto figli perché non si erano presi cura di lei in vecchiaia. Tuttavia il testamento di Naunakhte dichiara esplicitamente che tutti e otto avrebbero continuato comunque a dividere la proprietà che era loro dovuta dal padre.
Le donne egizie erano autorizzate a occuparsi di affari e spesso commerciavano i beni in sovrapproduzione, come tessuti e ortaggi, prodotti in casa. Le donne potevano anche possedere schiavi, i cui servizi potevano essere affittati per trarne profitto. Papiri e monumenti erano prodotti per l'elite, e dicono ben poco circa le egizie meno privilegiate. Probabilmente le contadine si prendevano cura dei mariti, allevavano i figli e, se necessario, lavoravano la terra. Le famiglie più agiate le affittavano anche come serve, suonatrici o ballerine. Nella società dell'antico Egitto uomini e donne rivestivano ruoli molti diversi che solo raramente coincidevano.
Gli uomini dell'elite detenevano una posizione all'interno della burocrazia che amministrava il paese. Le loro donne invece erano escluse dalla classe burocratica ed erano attive in ambito domestico, Allevavano i figli, gestivano l'economia domestica e impartivano ordini al servitori. In generale, gli uomini avevano più facilmente accesso alla ricchezza, dato che ricevevano un salario governativo. Questa disparità economica è dimostrata dal numero molto più alto di monumenti - cappelle funerarie, statue, stele e cosi via, fatti erigere da uomini anziché da donne. Era raro che una donna avesse il tipo di monumento più costoso, una cappella funeraria decorata; di solito tali cappelle erano riservate ai funzionari di alto rango, e forse costituivano una delle ricompense per le cariche elevate.
I diversi ruoli sociali fra uomini e donne dell'élite si riflettono anche nel l'iconografia artistica dell'antico Egitto. Le persone non sono raffigurate come semplici individui, ma rese conformi a certi ideali. Per le donne l'ideale di gioventù e di bellezza veniva enfatizzato dai fianchi e dal seno, le zone del corpo associate alla maternità. La gravidanza e la figura più piena della donna matura, già madre, sono ritratte di rado. Le immagini di donne mature erano evitate, probabilmente perché considerate negative, visto che suggerivano una fase della vita troppo avanzata per la maternità. C'è quindi poca differenza nel ritratto della moglie di un uomo e quello della madre di costui. Per gli uomini invece la maturità assumeva una connotazione diversa e le figure maschili potevano conformarsi a due ideali. Il primo era quello di un uomo nello splendore della giovinezza, mentre il secondo era simboleggiato da una figura matura, più piena, con girelli di grasso. Quest'ultima rappresentava il burocrate di successo, il quale faceva sbrigare il lavoro attivo ai subalterni e percepiva un salario che gli consentiva di mangiar bene.
Le coppie sono spesso ritratte sia nella pittura che nella scultura. In molti casi la donna cinge con un braccio le spalle o la vita del marito, ma nelle statue del Nuovo Regno il gesto è spesso reciproco e i coniugi si abbracciano. Benché la società dell'antico Egitto fosse dominata dall'uomo, la frequenza con cui le donne dell'élite venivano raffigurate dimostra che si attribuiva loro un ruolo sociale importante.
I ruoli di uomini e donne che non appartenevano all'etile e la divisione del lavoro tra i due sessi sono più difficili da identificare.
I monumenti funebri raffigurano le attività svolte nelle grandi case e proprietà dell'élite, dove le donne più povere sono spesso ritratte nell'atto di sbrigare mansioni domestiche come macinare il grano, infornare il pane e fabbricare la birra.
Anche se esistono immagini di donne che lavorano nei campi, specialmente a raccogliere il grano mietuto nella stagione del raccolto, la maggior parte dei braccianti sono uomini. Non si sa con certezza se questo rifletta la reale divisione del lavoro o se fosse piuttosto un ideale dell'élite, che prevedeva che le donne lavorassero per lo più in casa e gli uomini fuori.
Tappa n.3 - Hatshepsut, il Faraone donna e Deir "El Bahari"
Poche donne rivestirono la carica di Faraone, ma una di queste figure fu Hatshepsut, figlia di Thutmosi I e moglie principale del suo stesso fratellastro, Thutmosi II.
Hatshepsut diede a Thutmosi II una figlia, ma nessun figlio maschio che gli sopravvivesse, sicché quando Thutmosi II mori in giovane età il titolo di re fu ereditato dal figlio di una delle mogli minori. Thutmosi III era troppo giovane per governare da solo e così Hatshepsut diventò reggente. Fra il secondo e il settimo anno di regno veniva ritratta in abiti femminili, ma ben presto si cominciò a raffigurarla con abiti maschili. Per legittimare la sua ascesa al trono, la regina fece erigere iscrizioni che le attribuivano natali divini e che affermavano che il padre l'aveva proclamata Faraone.
Fu un periodo di prosperità, e Hatshepsut riusci a sovvenzionare numerosi progetti edili. Inoltre, allestì importanti spedizioni commerciali e campagne militari.
Aveva anche un amante, il famoso architetto Senemut e alcune pitture parietali (bozzetti) mostrano l'architetto possedere carnalmente la sovrana. Alla sua morte Thutmosi III cercò di cancellare ogni traccia di questa sovrana, bandendola anche dalla Gran Lista Reale.
Un tempo si pensava che ciò che aveva spinto Thutmosi egizi era che fosse innaturale che una donna guidasse il regno e forse Thutmosi aveva voluto impedire l'ascesa al trono di un'altra donna cancellando il ricordo del faraone Hatshepsut. Infatti, è significativo che sui monumenti che la raffiguravano come semplice consorte di Thutmosi II il nome e l'immagine di Hatshepeut non siano stati presi di mira,
Tappa n.6 - I Palazzi Reali
Il palazzo del re era il cuore dell'amministrazione egizia. Sembra che la maggior parte dei governanti avesse diverse residenze, che andavano dalla dimora principale della famiglia reale nella capitale (Menfi, per gran parte dell'era faraonica) a palazzi più piccoli destinati ai rituali adiacenti ai templi funerari tebani. Durante la XII dinastia c'erano anche diversi "palazzi sul campo" provvisori, due dei quali furono eretti vicino alle fortezze egizie in Nubia forse per fornire al faraone un alloggio temporaneo durante le campagne militari.
La maggior parte dei palazzi reali tuttora esistenti risalgono al Nuovo Regno o a epoche più tarde. Tra questi vanno ricordati gli edifici cerimoniali dei re ramessidi a Piramesse, nel Delta nord-occidentale, e il palazzo di Meremptah a Menfi.
La struttura dei palazzi era variabile, ma di solito essi includevano una stanza del trono, una sala colonnata e una "Finestra dell'Apparizione", un'apertura nel muro esterno da dove il re, in piedi, osservava i rituali o concedeva elargizioni ai cortigiani. La migliore testimonianza dell'architettura e della decorazione degli edifici reali proviene dai siti dell'Alto Egitto di el-Amarna, l'antica Akhetaten del Medio Egitto, e Malkata a Tebe ovest.
Gli scavi hanno riportato alla luce diversi grandi edifici ufficiali, compresi quattro probabili palazzi, nonché cucine, magazzini, aree residenziali e un tempio consacrato al dio Amon.
Subito a est della residenza reale vi sono i resti di un grande lago artificiale, attualmente noto come Birket Habu. Questo lago pare sia stato creato nello stesso periodo dei palazzi e veniva probabilmente usato in occasione delle festività per celebrare il sed, il giubileo che commemorava il trentesimo anniversario dell'ascesa al trono del faraone. La struttura reale meglio conservatasi di Akhetaten, è il Palazzo del Nord, un grande edificio cerimoniale che include piscine, giardini e una voliera, situato alla periferia settentrionale della città.
Pare che dapprima appartenesse a una delle spose reali, probabilmente alla famosa regina Nefertiti e in seguito alla principessa Meretaten, una delle figlie di Akhenaten.
Le pareti e i pavimenti di questa residenza e del Grande Palazzo, che sorgeva al centro della città. erano decorati con dipinti davvero incantevoli, molti dei quali raffigura vano tipiche scene del Nilo, con uccelli e animali circondati da palme e piante di papiro. Nel Grande Palazzo parte della pavimentazione orna mentale che bordava una delle piscine era dipinta con immagini dei "Nove Archi", figure che simboleggiavano i tradizionali nemici stranieri del faraone, che Akhenaten poteva calpestare quando passeggiava intorno alla piscina.
Consiglieresti questo viaggio in terre d'Egitto Moroseta?
Assolutamente sì! Purtroppo con questa nuova pandemia risulta tutto molto complicato, ma vi consiglierei una bella Crociera sul Nilo!
Vi sono molti voli che partono da Bergamo, se non sbaglio anche da Bologna per Il Cairo e pure per Luxor!
Mi raccomando non fate il fai da te o andate a scorrazzare dove vi pare!
Ci sono regole da seguire e in questo gli Egiziani sono molto rigorosi!
E' stato recentemente aperto anche il nuovo Museo Egizio e dicono sia meraviglioso!
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